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Conosco molto bene i quadri, che “Striscia la notizia” ha mostrato qualche giorno fa, perché li ho visti decine di volte a casa di Albarita Battisti, sorella di Lucio, scomparsa nel 2003. Sono undici quadri datati fra il 1969 e il 1972. Ho parlato più volte con la sorella di Lucio sul significato di queste tele alquanto astratte, ed una cosa è certa: i quadri di Battisti venivano indicati con titoli di canzoni interpretate o comunque musicate da Lucio. Mi raccontava che il fratello, dopo svariate ore passate a tormentare le corde della chitarra, a volte si chiudeva in cucina e su mezzi di fortuna (arazzi o tavole) si metteva a dipingere creando questi quadri. Non so se è giusto dire che Lucio sia stato anche “Pittore”, ma certo questa ulteriore prerogativa arricchisce la sua figura perché sono convinto (e i quadri lo dimostrano) che la sua fantasia sapesse tradurre in colori il mondo, gli uomini, gli amori, le emozioni e il suo genio trasformarli in musica universale e particolare, quella musica che ha coinvolto due generazioni e le seguenti facendoci sognare, innamorare, amare, piangere e prendere visione delle nostre ricchezze e capacità. I temi trattati in questi quadri, anche se non si sono visti bene nel servizio di striscia, sono intrinseci ad alcune canzoni: si passa dai colori intensi e lineari della “Collina dei Ciliegi”, ricchi di solennità dove la mente spazia in cerca di brezza, quella che rinvigorisce l’anima e dà forza ai sentimenti, alle sovrapposizioni e sfumature di colori di “Sognando e Risognando”, specchio di un animo ricco in continua evoluzione e di una psiche cangiante che si adatta a qualsiasi situazione… dal particolare di “Una Giornata Uggiosa”, monotona, triste, leggermente colorata ma schematica dove tutto è uguale e ripetitivo senza data e senza età, all’universalità de “La Macchina del Tempo”, che con i suoi colori forti, decisi e i suoi numeri grandi, grossi e violenti attorno ad una carcassa di sveglia, “macina tutto e tutti”…. Dai colori accesi dei “Due Mondi”, dove uno è il contrario dell’altro ma è anche l’interfaccia dell’altro e quindi si cercano, alla globalizzazione di “Gente per Bene Gente per Male”, dove il globo del bene sorge dal basso e cerca di influenzare l’area circostante dominata dal tentacolo del male… dal labirinto di “Prigioniero del Mondo”, dove ognuno di noi, come tanti quadratini più o meno colorati in qualche maniera si adagia, vive e sogna ma non volerà mai, non spiccherà mai il volo alla “Canzone della Terra”, dove Lucio si esprime in modo sublime perché è figlio della terra che dà libertà, amore e aria, ed è protetta da una “longa manus” che scende dall’alto e si dirama in tutte le direzioni…. dai colori sbiaditi di “Una” di cui si preferisce immortalare l’ombra di per sé non molto bella, ballerina e sfuggente sulle scale all’odore acre e denso del fumo di un camino di “Respirando” che ti impregna tutto, ti entra negli occhi e nel cervello e copre qualsiasi altro profumo, simbolo di un amore forte che ti permea tutto fino alle viscere come il fumo, all’enigmatica “Apparenza” che dice tutto o niente o qualsivoglia cosa. Se ben ricordo (in un secondo momento saprò essere più preciso) quattro quadri e precisamente a) Prigioniero del mondo (si è visto bene nel servizio) b) Una (si è visto nel servizio) c) Sognando e Risognando (intersezioni di colori. Si è visto) d) Gente per bene gente per male (globo azzurro sotto tentacolo rosa rosso. Si è visto), sono più o meno contemporanei o postumi alle canzoni; i restanti e) Canzone della Terra (si è visto nel servizio – quadro più grande) f) La Collina dei Ciliegi (si è visto nel servizio) g) Due Mondi (si è intravisto nel servizio – due mani rossa e azzurra) h) La Macchina del Tempo (si è visto nel servizio – orologio con numeri romani e arabi) i) Respirando (non si è visto – camino fumante su un tetto) l) Una Giornata Uggiosa (si è visto nel servizio) m) L’Apparenza (si è visto nel servizio – una X gigante… farfalla o altro?) sono antecedenti alle canzoni. Io non so se effettivamente Lucio Battisti avesse questi flash - visioni fotografici di canzoni future, ma è certo che le raffigurazioni di queste tele corrispondono maledettamente, senza voli pindarici, a titoli di canzoni scritte negli anni successivi.
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